07/11/2018
PIDOCCHI: TRATTAMENTO E PREVENZIONE.
Con il ritorno a scuola, le abitazioni più calde, l’aumento di persone che si spostano su mezzi pubblici: le famiglie italiane possono incorrere nelle pediculosi, ovvero l’infestazione da pidocchi, da sempre strettamente associati all’uomo senza differenza tra Paesi ricchi e poveri, ambienti puliti o meno, igiene personale adeguata o scarsa.
La pediculosi è un'infestazione causata dalla presenza di pidocchi, piccoli insetti grigio-biancastri senza ali, con il corpo appiattito e le zampe fornite di uncini che permettono loro di attaccarsi fortemente a capelli e peli in genere.
I pidocchi si nutrono pungendo la parte del corpo colpita (cuoio capelluto, corpo o pube) e depositano un liquido che causa intenso prurito. Caratteristica fondamentale dei pidocchi è quella di vivere, quasi esclusivamente, sul corpo umano, poiché non possono vivere a lungo lontani dall'ospite. Il pidocchio, infatti, è un ospite specifico. Gli animali domestici non rappresentano una fonte di trasmissione per l'uomo, così come i pidocchi umani non vengono trasmessi agli animali.
Contrariamente a quanto si tende a credere, i pidocchi "non saltano" da una testa all'altra. Il contagio avviene fra persona e persona, sia per contatto diretto, che attraverso lo scambio di effetti personali quali: pettini, spazzole, fermagli, sciarpe, cappelli, asciugamani, cuscini, biancheria da letto ecc.
La pediculosi si manifesta con un’intensa sintomatologia pruriginosa al capo o in generale nelle zone colpite, e dal ritrovamento delle uova, o lendini, che appaiono come puntini bianchi o marrone chiaro, di forma allungata, traslucidi, poco più piccoli di una capocchia di spillo.
A differenza della forfora, le lendini non si staccano dal capello quando lo si fa scorrere tra le dita, essendo tenacemente attaccate ad esso da una particolare sostanza adesiva, mentre, la forfora, al contrario, è facilmente asportabile.
La certezza dell’infestazione si ha solo quando si trova il pidocchio vivo, infatti la presenza di lendini non indica di per sé la presenza del pidocchio, né che la lendine sia vitale (ossia, contenente il parassita).
Una volta accertata la presenza di pidocchi su un individuo, è bene seguire scrupolosamente alcune indicazioni di trattamento.
- Trattare i capelli con un prodotto antiparassitario specifico.
- Dopo il trattamento, usare un pettine per rimuovere le uova, possibilmente in acciaio a denti molto fitti (i pettini in plastica tendono facilmente a deformarsi), pettinando accuratamente ciocca per ciocca partendo dalla radice del capello. Effettuare, inoltre, un accurata ispezione del capo per individuare eventuali lendini ancora presenti
- Disinfettare le lenzuola e gli abiti, lavandoli in acqua a 60°C o a secco (in particolare i cappelli), oppure lasciare gli abiti all'aria aperta per 48 ore.
- Lavare e disinfettare accuratamente pettini, spazzole e fermagli, che non andrebbero usati in comune, immergendoli in acqua molto calda per 10-20 minuti (il parassita è sensibile al calore), ed anche tutti gli oggetti con cui è venuto in contatto la persona infestata.
- In caso di presenza di pidocchi sulle ciglia è possibile rimuovere i parassiti e le uova con l'uso di pinzette, ma è anche bene consultare uno specialista per applicazione di eventuali prodotti topici.
In commercio sono disponibili numerosi prodotti contro la pediculosi, sotto forma di polveri, creme, mousse, gel, shampoo.
I piretroidi sintetici, come permetrina, fenotrina, deltametrina e sumitrina, risultano i prodotti più efficaci, uccidendo sia i pidocchi che le uova. Sono generalmente ben tollerati, anche se sono possibili reazioni cutanee locali. Si sconsiglia l'uso sotto i 6 mesi di età.
Sono disponibili in commercio anche le piretrine naturali, controindicate negli allergici al crisantemo, sebbene le moderne tecniche di estrazione minimizzino questa possibilità. Sono disponibili solo sottoforma di shampoo e di mousse. Non uccidono però tutte le uova e, per tale ragione, dopo 7-10 giorni è consigliabile ripetere l'applicazione. Va evitato il contatto con gli occhi.
In alcuni casi il trattamento dell'infestazione può fallire, questo perché non si è utilizzato in maniera corretta il prodotto antipediculosi, oppure, più spesso, a causa di una re-infestazione, contratta con la vicinanza di persone che presentano ancora il problema.
Infine, prevenire o ridurre il contagio dei pidocchi è possibile mediante una corretta e mirata informazione della popolazione come, educare i più piccoli sconsigliando la condivisione e scambio di oggetti personali (pettini, cappelli, sciarpe, nastri, fermagli per capelli, asciugamani) e controllare in maniera scrupolosa i famigliari più a rischio di contagio, per evitare la diffusione dell’eventuale infestazione.
Team Antica Farmacia Bruno
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